(nulla da dichiarare?)
No, non mi rattrista la morte di Cossiga, mi riservo di farlo per altri che stimo cento volte di più.
Cossiga ha detto e ha fatto di tutto ma fatico a ricordare qualcosa di particolarmente positivo.
Cossiga era solo un servitore dello Stato nell'accezione negativa che si può dare al concetto di Stato, altri si servono dello Stato e non ho dubbi a pensare cosa sia peggio.
Il meglio al riguardo, come spesso succede qui
mercoledì 18 agosto 2010
sabato 14 agosto 2010
ricominciare
(dov'ero rimasto?)
C'è un tempo per smettere e uno per cominciare, parafrasando il Qohelet, ma più che cominciare a me basterebbe ricominciare, almeno è questo è il bisogno che sento in questo periodo autunnale e malinconico.
Ci sono certe cose che ho smesso di fare da un po', altre che periodicamente riprendo e poi regolarmente smetto, cose più o meno importanti ma che comunque hanno fatto parte del mio percorso vitale.
Alcune cose dipendono esclusivamente da me, dalla mia voglia, dalla mia ispirazione, tipo ricominciare a disegnare (mai fatto abbastanza seriamente...purtroppo) ricominciare a scrivere (leggasi riprendere “e viaz”), ricominciare a fumare... vabbè non è che sia mai stato un gran fumatore, diciamo che mi piace farlo con gusto e quello delle banali sigarette non me l'hanno mai dato, di gran lunga la mia preferenza è sempre andata a sigari o sigarini da gustarmi in perfetta solitudine davanti a un cielo stellato mentre i pensieri vengono ruminati, ora il bisogno di devasto mi ha fatto riprendere in mano la pipa con una certa frequenza e costanza, sembra sia la volta buona.
(e intanto C ha smesso con le sigarette dandosi al tabacco sfuso: risultato risparmio economico e improvviso calo della quantità di roba fumata).
Ci sono cose che invece non dipendono solo da me ma anche da altra gente, da qualcuno di cui magari non ho notizie da molto tempo, si tratta solo di trovare il modo per riprendere il contatto,
o di scoprire qualcosa che mi rifaccia cambiare idea.
venerdì 13 agosto 2010
giovedì 12 agosto 2010
e viaz
(22)
Aziz era fatto così, quando si metteva a parlare avrebbe insivornito anche il diavolo se gli si fosse parato davanti.
Col tempo ala sua tecnica si era perfezionata, almeno tanto quando la sua agilità a muovere le dita sulle corde del violino, ben presto fu chiamato dagli uomini più potenti del pianeta affinché mettesse le proprie qualità al loro servizio, Aziz non disdegnò mai quel periodo in cui divenne sufficientemente ricco da potersi permettere una villa di tre piani con bunker antiatomico e un terreno di svariati ettari in cui si poteva coltivare dal dattero alla pera volpona, pera volpona che tra l’ altro scoprì proprio grazie all’ amicizia con Pavol Tricheco.
Fu la notte in cui suonarono al cancello della villa, il maggiordomo quel giorno aveva chiesto un permesso e Aziz aprofittando del fatto che in casa non ci fosse nemmeno sua moglie, pensò bene di dare una lucidatina al pavimento della cucina.
Non risparmio nessuna piastrella, ad ognuna diede un abbondante dose di cera che ci si sarebbe potuti specchiare per almeno due settimane, si era messo lì tranquillo vicino ai fornelli a scaldarsi il tè alla menta, come gli aveva insegnato a fare sua madre, che sentì suonare.
-Che strano…suonano a quest’ ora-
pensò
-e chi sarà mai a quest’ ora?-
Pensò
-Arrivo!-
gridò
ma nessuno rispose, qualcuno si limitò a risuonare il campanello
-Ho capito, arrivo!-
Rigridò Aziz mentre accendendo la luce di fuori aprì la porta di quel tanto per vedere chi mai fosse a suonare così insistentemente a quell’ ora di notte.
Vide solo due ombre scure al di là delle sbarre del cancello ,due grandi, enormi ombre scure chiamare:
-Aziz Bin-Moah !-
-Sìì ?-
fece Aziz aprendo meglio la porta, vide solo i due lampi partire dalle due ombre, i proiettili lo colpirono alla spalla sinistra e gli sfiorarono la giugulare, cadde a terra tramortito, le due ombre sgommarono via a tutta velocità su una enduro bianca, probabilmente soddisfatti della loro azione.
Aziz si riprese e tenendosi la spalla sinistra, che grondava sangue, chiamò aiuto al telefono ma non gli riuscì di spiccicar parola.
Aziz era fatto così, quando si metteva a parlare avrebbe insivornito anche il diavolo se gli si fosse parato davanti.
Col tempo ala sua tecnica si era perfezionata, almeno tanto quando la sua agilità a muovere le dita sulle corde del violino, ben presto fu chiamato dagli uomini più potenti del pianeta affinché mettesse le proprie qualità al loro servizio, Aziz non disdegnò mai quel periodo in cui divenne sufficientemente ricco da potersi permettere una villa di tre piani con bunker antiatomico e un terreno di svariati ettari in cui si poteva coltivare dal dattero alla pera volpona, pera volpona che tra l’ altro scoprì proprio grazie all’ amicizia con Pavol Tricheco.
Fu la notte in cui suonarono al cancello della villa, il maggiordomo quel giorno aveva chiesto un permesso e Aziz aprofittando del fatto che in casa non ci fosse nemmeno sua moglie, pensò bene di dare una lucidatina al pavimento della cucina.
Non risparmio nessuna piastrella, ad ognuna diede un abbondante dose di cera che ci si sarebbe potuti specchiare per almeno due settimane, si era messo lì tranquillo vicino ai fornelli a scaldarsi il tè alla menta, come gli aveva insegnato a fare sua madre, che sentì suonare.
-Che strano…suonano a quest’ ora-
pensò
-e chi sarà mai a quest’ ora?-
Pensò
-Arrivo!-
gridò
ma nessuno rispose, qualcuno si limitò a risuonare il campanello
-Ho capito, arrivo!-
Rigridò Aziz mentre accendendo la luce di fuori aprì la porta di quel tanto per vedere chi mai fosse a suonare così insistentemente a quell’ ora di notte.
Vide solo due ombre scure al di là delle sbarre del cancello ,due grandi, enormi ombre scure chiamare:
-Aziz Bin-Moah !-
-Sìì ?-
fece Aziz aprendo meglio la porta, vide solo i due lampi partire dalle due ombre, i proiettili lo colpirono alla spalla sinistra e gli sfiorarono la giugulare, cadde a terra tramortito, le due ombre sgommarono via a tutta velocità su una enduro bianca, probabilmente soddisfatti della loro azione.
Aziz si riprese e tenendosi la spalla sinistra, che grondava sangue, chiamò aiuto al telefono ma non gli riuscì di spiccicar parola.
mercoledì 11 agosto 2010
domenica 1 agosto 2010
luglio
(col bene che ti voglio)
il mese che non ho indovinato le prime 4 del mondiale, ma poi alla fine va bene così che soldi non ne ho persi e la Spagna mi sta pure simpatica
il mese che hanno fatto un buco in testa a mamma per sistemarla (la testa mica la mamma), che a me non piaceva mica tanto l'idea però adesso sta meglio almeno così dice e pare e allora va bene così
il mese con tanta musica bella, meno bella comunque sempre musica e perciò mai brutta
il mese che mi ero illuso finisse diversamente e invece è un' altra volta inverno.
il mese che non ho indovinato le prime 4 del mondiale, ma poi alla fine va bene così che soldi non ne ho persi e la Spagna mi sta pure simpatica
il mese che hanno fatto un buco in testa a mamma per sistemarla (la testa mica la mamma), che a me non piaceva mica tanto l'idea però adesso sta meglio almeno così dice e pare e allora va bene così
il mese con tanta musica bella, meno bella comunque sempre musica e perciò mai brutta
il mese che mi ero illuso finisse diversamente e invece è un' altra volta inverno.
domenica 4 luglio 2010
giovedì 24 giugno 2010
siamo tutti CT col culo degli altri
(e adesso ci godiamo lo spettacolo)
Riguardo alla formazione della Nazionale credo fermamente nei blocchi ovvero in un ampia presenza di giocatori provenienti da un unica squadra ma credo che il blocco Juve fosse ora l'unico possibile, ovvio che con i giocatori di una Juve così come quest'anno non si potesse pretendere molto.
Peccato che veramente non ci sia di molto meglio in giro, ma non lamentiamoci dei troppi stranieri, quelli ci sono anche in Spagna, in Inghilterra, in Germania, ecc...eppure.
Tutto sommato penso sia un bene che sia finita così, ora si può ricominciare da capo, a patto che si cambi totalmente mentalità: le squadre di club dovrebbero autoregolamentarsi facendo giocare italiani e giovani dei vivai e non solo campioni o scarpazzoni stranieri, il nuovo CT dovrebbe avere un occhio di riguardo anche per quelli che giocano all'estero, soprattutto i giovani e non avere alcun riguardo nel convocare oriundi, adottati, ecc...
Poi se la politica a tutti i livelli se ne stesse un po' più lontana sarebbe meglio per tutti...
Riguardo alla formazione della Nazionale credo fermamente nei blocchi ovvero in un ampia presenza di giocatori provenienti da un unica squadra ma credo che il blocco Juve fosse ora l'unico possibile, ovvio che con i giocatori di una Juve così come quest'anno non si potesse pretendere molto.
Peccato che veramente non ci sia di molto meglio in giro, ma non lamentiamoci dei troppi stranieri, quelli ci sono anche in Spagna, in Inghilterra, in Germania, ecc...eppure.
Tutto sommato penso sia un bene che sia finita così, ora si può ricominciare da capo, a patto che si cambi totalmente mentalità: le squadre di club dovrebbero autoregolamentarsi facendo giocare italiani e giovani dei vivai e non solo campioni o scarpazzoni stranieri, il nuovo CT dovrebbe avere un occhio di riguardo anche per quelli che giocano all'estero, soprattutto i giovani e non avere alcun riguardo nel convocare oriundi, adottati, ecc...
Poi se la politica a tutti i livelli se ne stesse un po' più lontana sarebbe meglio per tutti...
giovedì 10 giugno 2010
vuvuzeland
(previsoni mondiali)
Girone A: qui mi gioco la Francia fuori, che questi non sono che lontani parenti de Le Bleu che hanno fatto il buono e cattivo tempo a cavallo tra la fine del XX° e l'inizio del XXI° secolo. Turno passato dal Sud Africa (si è mai visto che i padroni di casa non passano il primo turno? E poi questi non è che siano così scarsi...) seguiti dall'Uruguay.
Girone B: Argentina regina in scioltezza e Nigeria degna dama di corte.
Girone C: l'Inghilterra non deluderà le aspettative anche se non sarà una cavalcata, a seguire gli Stati Uniti.
Girone D: Germania uber alles, mentre la Serbia si piazza alle sue spalle.
Girone E: l'Olanda farà divertire ma il Camerun non sarà da meno.
Girone F: Italia passante grazie al solito cu...stellone, solo la differenza reti con la Slovacchia la renderà prima.
Girone G: Brasile facile ma non troppo, Portogallo seconda
Girone H: Spagna che da lezioni di calcio e Cile che sorprende
Ottavi:
Il derby africano tra Sud Africa e Nigeria verrà vinto dai primi.
Inghilterra e Serbia ai rigori dove prevarrà la maggior precisione dei sudditi della Regina
Germania di misura sugli Stati Uniti che capitolano nei supplementari
Argentina vincente sull'Uruguay con Messi che sale in cattedra
Olanda facile sulla Slovacchia.
Samba brasiliana su un Cile allo sbando
Italia che cambia ritmo e sorprende il Camerun.
Spagna alla fine vincente su un Portogallo combattivo.
Quarti:
Olanda - Brasile sarà la partita più spettacolare dei mondiali, alla fine saranno rigori e il Brasile festeggerà l'ennesimo accesso a una semifinale.
Sud Africa – Inghilterra: già arrivati troppo avanti per le loro forze i Sud Africani cederanno alla maggior classe degli Inglesi.
Argentina – Germania: partita piena di falli, alla fine un rigore darà la vittoria all' Albiceleste
Italia – Spagna: l'Italia sa come si giocano le partite a eliminazione diretta ai mondiali, la Spagna pur essendo più forte ancora no, caroselli di auto per le strade e tricolori sventolanti alle finestre.
Semifinali:
Inghilterra – Brasile, ormai sono tutti convinti che si andrà ai supplementari, poi Kakà inventa una giocata e O Fabuloso segna il gol che vale la finale.
Argentina – Italia: partita brutta, squadre che pensano più a non prenderle che a darle, alla fine rigori come nel '90 e come nel '90 Argentina avanti e Italia ferma.
Finale 3° e 4° posto:
Inghilterra – Italia: gli Azzurri sono già con la testa in vacanza, gli Inglesi quel pizzico di rabbia in più che li farà vincere.
Finalissima;
Brasile – Argentina: anche questa volta, com'è tradizione in ogni mondiale giocato fuori dall'Europa, a trionfare sarà una squadra Sud Americana, questa volta però sarà una partita veramente storica giocata dalle superpotenze Brasile e Argentina. Maradona vorrebbe entrare in campo, non ce ne sarà bisogno ci penserà un altro Diego e il solito Messi a far trionfare l'Argentina.
mercoledì 9 giugno 2010
per dir di musica
(e pù aven taché a balé)
Avevo programmato un week-end di musica e musica è stata, non proprio come l'avevo previsto ma alla fine ne sono rimasto ampiamente soddisfatto. L'accoppiata Calibro 35 e Teatro degli Orrori domenica sera alla rocca di Imola è stata una s-carica energetica di cui ogni tanto c'è assoluto bisogno, ovviamente i Calibro 35 apprezzati per la musica e i TdO per quell'animale da palcoscenico che è il Capovilla.
Ma mi sia permesso di dire che il meglio l'hanno offerto sabato sera i Radìs, che concerto dopo concerto vedono aumentare la schiera dei fans, segno che hanno pienamente indovinato la formula: canzoni in dialetto, simpatia e un folk-rock che seppur caratterizzato ideologicamente si mantiene immune dal virus "adelante compañeros".
Raramente mi è capitato di vedere gruppi capaci di far ballare la gente fin dai primi brani in scaletta, i Radìs riescono anche in questo e non balli improvvisati o scomposti piuttosto delle vere e proprie coreografie segno che ormai hanno un seguito di aficionados, vero e proprio 12° uomo in campo (si dice così anche se a suonare sono meno di 11...), se vi capita non pensateci due volte e andateli a vedere ma soprattutto lasciatevi coinvolgere.
Avevo programmato un week-end di musica e musica è stata, non proprio come l'avevo previsto ma alla fine ne sono rimasto ampiamente soddisfatto. L'accoppiata Calibro 35 e Teatro degli Orrori domenica sera alla rocca di Imola è stata una s-carica energetica di cui ogni tanto c'è assoluto bisogno, ovviamente i Calibro 35 apprezzati per la musica e i TdO per quell'animale da palcoscenico che è il Capovilla.
Ma mi sia permesso di dire che il meglio l'hanno offerto sabato sera i Radìs, che concerto dopo concerto vedono aumentare la schiera dei fans, segno che hanno pienamente indovinato la formula: canzoni in dialetto, simpatia e un folk-rock che seppur caratterizzato ideologicamente si mantiene immune dal virus "adelante compañeros".
Raramente mi è capitato di vedere gruppi capaci di far ballare la gente fin dai primi brani in scaletta, i Radìs riescono anche in questo e non balli improvvisati o scomposti piuttosto delle vere e proprie coreografie segno che ormai hanno un seguito di aficionados, vero e proprio 12° uomo in campo (si dice così anche se a suonare sono meno di 11...), se vi capita non pensateci due volte e andateli a vedere ma soprattutto lasciatevi coinvolgere.
mercoledì 2 giugno 2010
martedì 25 maggio 2010
me pensa
(denken spars)
...che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa, ma soprattutto pensa che questa Inter è arrivata al capolinea e passeranno aaaaaanni prima che ce ne sia un'altra bella in maniera diversa.
...che i prossimi mondiali saranno un Mexico'86, ma anche no (promemoria ricordarsi di non guardare la prima partita dell'Italia)
...che il Festival dell' Arte Contemporanea tutto sommato è una bella iniziativa a cui non rinunciare se si eloiminano i troppi soldi spesi per cose che non coinvolgono la gente e si promuovono i momenti di confronto e aggregazione dal basso (Flash Mob su tutti)
...che si trova senza meriti apparenti, un'altra volta a far parte di una giuria per un concorso musicale e pensa che si sente come l'anello di congiunzione tra la scimmia/pubblico e l'uomo/critico e la cosa non gli dispiace affatto.
...che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa, ma soprattutto pensa che questa Inter è arrivata al capolinea e passeranno aaaaaanni prima che ce ne sia un'altra bella in maniera diversa.
...che i prossimi mondiali saranno un Mexico'86, ma anche no (promemoria ricordarsi di non guardare la prima partita dell'Italia)
...che il Festival dell' Arte Contemporanea tutto sommato è una bella iniziativa a cui non rinunciare se si eloiminano i troppi soldi spesi per cose che non coinvolgono la gente e si promuovono i momenti di confronto e aggregazione dal basso (Flash Mob su tutti)
...che si trova senza meriti apparenti, un'altra volta a far parte di una giuria per un concorso musicale e pensa che si sente come l'anello di congiunzione tra la scimmia/pubblico e l'uomo/critico e la cosa non gli dispiace affatto.
martedì 11 maggio 2010
MnA pride
(fanculo all'umiltà)
orgoglio mode on -dire che siamo arrivati è presuntuoso, ma gli altri non sono nemmeno partiti- orgoglio mode off
Ebbene sì questa Musica nelle Aie ha raggiunto livelli forse inimmaginabili, è sicuramente, nel faentino (ma non solo), uno tra gli appuntamenti più importanti, di quelli che sono in grado di muovere (nel senso letterale del termine) decine di migliaia di persone, nonostante l'organizzazione riveli ancora alcune pecche in particolare riguardo alla promozione.
E penso che la domenica di sole che ha baciato Castel Raniero domenica, tra giornate di maltempo prima e dopo, sia la dimostrazione che esiste un' Energia Superiore, che se incanalata attraverso un desiderio comune, fa sì che le cose accadano.
orgoglio mode on -dire che siamo arrivati è presuntuoso, ma gli altri non sono nemmeno partiti- orgoglio mode off
Ebbene sì questa Musica nelle Aie ha raggiunto livelli forse inimmaginabili, è sicuramente, nel faentino (ma non solo), uno tra gli appuntamenti più importanti, di quelli che sono in grado di muovere (nel senso letterale del termine) decine di migliaia di persone, nonostante l'organizzazione riveli ancora alcune pecche in particolare riguardo alla promozione.
E penso che la domenica di sole che ha baciato Castel Raniero domenica, tra giornate di maltempo prima e dopo, sia la dimostrazione che esiste un' Energia Superiore, che se incanalata attraverso un desiderio comune, fa sì che le cose accadano.
sabato 1 maggio 2010
martedì 27 aprile 2010
e viaz
(21)
Il violinista Aziz era un uomo dal aspetto molto curato, di carnagione scura, alto di statura ma esile, barba folta e ben curata, amava vestire con un elegante doppio petto blu e una kefia indossata con onore mediorientale.
Pavol Tricheco e il violinista Aziz erano amici fin dai tempi delle elementari, Aziz era da poco emigrato con la sua famiglia a Vallà, figlio di un mercante di tappeti persiani e di una danzatrice del ventre, fin da piccolo apprese l’ arte del suonatore di violino.
Imparò a suonare lo strumento grazie agli insegnamenti di uno zio tzigano, fratellastro della madre, dal padre imparò a mercanteggiare l’ impossibile ed entrambe le cose le sarebbero venute utili molto più spesso di quanto si possa immaginare durante la lunga e tortuosa vita di Aziz.
Il primo giorno di scuola, Aziz e Pavol si ritrovarono nei banchi vicini, terza fila vicino alla finestra, fuori su un ramo di quercia cinguettavano allegri due passerotti, il cielo era terso e solcato dal lento ronzio di un quadrimotore a nolleggio.
All’appello della maestra, una signorina morettina di quelle che fanno innamorare i babbi e ingelosire le mamme ma che stanno comunque antipatiche ai figli perché danno i compiti da fare a casa, un mormorio di risa sommesse si espanse per la classe quando a essere chiamato fu Aziz,
“Aziz Bin-Moah!“
chiamò più volte la maestra, ma Aziz taceva perché si era distratto a guardare la biondina del primo banco,
"un giorno"
giurò in cuor suo
“sarà mia.”
Aziz Bin-Moah quel primo giorno di scuola risultò assente, il giorno dopo quando la maestra rifece l’ appello, Aziz rispose educatamente:
“Presente!”
Alla richiesta della giustificazione per l’ assenza del giorno prima pena una nota di demerito sul registro di classe, Aziz diede una formidabile prova della sua capacità di mercanteggiare qualsiasi cosa:
“Vede mia cara maestra, ieri esattamente in questo preciso istante, nonostante le apparenze abbiano potuto ingannarla, io mi trovavo precisamente a sedere in questo medesimo seggiolino di legno compensato a osservare la precisione cromatica delle sfumature di sole dei capelli della gentile signorina che mi è poco avanti di qualche banco in direzione della cattedra, ora come lei ben sa, la luce viaggia a una velocità superiore a quella del suono per tanto se luce e suono provengono da una medesima direzione una sarà percepita prima dell’ altro e ciò avviene anche se i punti di origine divergono di un tot di spazio, quindi ancor più probabile che la luce giunga prima del suono se essa principia da una fonte più prossima al ricevente, a ciò si aggiunga che vista e udito secondo l’ ultima visita pediatrica fatta pochi giorni prima di cominciare la mia vita scolastica non mi sono in difetto tanto più che sono ben tre anni che mi diletto nel suonare il violino e sono in grado di riconoscere dalle vibrazioni del pulviscolo un’ la bemolle da un si minore purché esse siano inserite in un cono che chiamerò per facilità uditivo ovvero solo se il suono è diretto nella mia direzione e non altrove in quel caso ciò che sono in grado di riconoscere è ciò che già conosco ed essendo ai miei primi giorni di scuola conosco ben poco che non sia ciò che i miei genitori hanno provveduto a insegnarmi non da ultimo quello di non dar ascolto agli sconosciuti, pertanto se ieri pur trovandomi in questa sede e in questo banco non ho risposato l’ ho fatto esclusivamente per i motivi che le ho appena dimostrato, tuttavia riconosco che avrei potuto usare la gentilezza di mostrarmi curioso nel percepire il suono che corrisponde al mio nome anche se, permettendomi una piccola lezione di dizione il mio nome non si pronuncia con la acca muta ben sì con la acca aspirata come in ho, hai e hanno, a questo punto un eventuale nota di demerito lo ritengo un provvedimento eccessivo poiché è dimostrando che io ero presente anche ieri e chiamo a testimoniare il fatto che ho ben presente che la signorina di cui ho parlato in precedenza ieri portava una camicetta di cotone bianca con piccoli fiori celesti simili a ciclamini e una gonna di cotone beige dalla cui estremità inferiore si intravedevano due caviglie di cerbiatta in calzini di cotone bianco e mocassini di vernice rossa, perciò essendo io presente sia oggi che ieri non ha senso portare la giustificazione per qualcosa che non è avvenuto piuttosto noto con un velo di tristezza che le tende di queste finestre che dovrebbero servire a far filtrare la luce di raggi del sole sono di tela ormai lisa e poco adatta all’ ambiente in cui sono inserite, posso certamente chiedere a mio padre di procurarne un tipo le cui geometrie siano più confacenti all’ aula di una prima elementari, chiaramente se il risultato finale non lo si ritiene soddisfacente, cosa di cui io dubito fortemente perché mio padre ha arredato le sale private del palazzo del Sultano di Ajukabar ricevendo in dono tra le altre pietre preziose e stoffe pregiate e incensi,lo smeraldo che mio padre mi donò il giorno che compii il mio primo giro in bicicletta, lo stesso che porto sempre con me e che ora sono disposto a donarle in cambio della sua rinuncia a porre una nota di demerito sul registro di classe a fianco del mio nome e se è così magnanima da permettere a me e a tutti i miei compagni di andare al parco a giocare a nascondino e alla signorina del primo banco la dispensa dallo studio per i prossimi diciamo sette otto mesi.”
Riguardo all’ andare al parco a giocare a nascondino, la maestra pensò non fosse il caso, temendo più un rimprovero da parte del direttore che altro, si limitò a farli giocare a guardie e ladri in classe, Aziz da par suo ottenne di non avere una nota di demerito ma soprattutto ottenne di incrociare il suo sguardo con quello della biondina del primo banco che da quel giorno gli sarebbe stata sempre compagna di giochi, amica, confidente, fidanzatina, amante, moglie.
Il violinista Aziz era un uomo dal aspetto molto curato, di carnagione scura, alto di statura ma esile, barba folta e ben curata, amava vestire con un elegante doppio petto blu e una kefia indossata con onore mediorientale.
Pavol Tricheco e il violinista Aziz erano amici fin dai tempi delle elementari, Aziz era da poco emigrato con la sua famiglia a Vallà, figlio di un mercante di tappeti persiani e di una danzatrice del ventre, fin da piccolo apprese l’ arte del suonatore di violino.
Imparò a suonare lo strumento grazie agli insegnamenti di uno zio tzigano, fratellastro della madre, dal padre imparò a mercanteggiare l’ impossibile ed entrambe le cose le sarebbero venute utili molto più spesso di quanto si possa immaginare durante la lunga e tortuosa vita di Aziz.
Il primo giorno di scuola, Aziz e Pavol si ritrovarono nei banchi vicini, terza fila vicino alla finestra, fuori su un ramo di quercia cinguettavano allegri due passerotti, il cielo era terso e solcato dal lento ronzio di un quadrimotore a nolleggio.
All’appello della maestra, una signorina morettina di quelle che fanno innamorare i babbi e ingelosire le mamme ma che stanno comunque antipatiche ai figli perché danno i compiti da fare a casa, un mormorio di risa sommesse si espanse per la classe quando a essere chiamato fu Aziz,
“Aziz Bin-Moah!“
chiamò più volte la maestra, ma Aziz taceva perché si era distratto a guardare la biondina del primo banco,
"un giorno"
giurò in cuor suo
“sarà mia.”
Aziz Bin-Moah quel primo giorno di scuola risultò assente, il giorno dopo quando la maestra rifece l’ appello, Aziz rispose educatamente:
“Presente!”
Alla richiesta della giustificazione per l’ assenza del giorno prima pena una nota di demerito sul registro di classe, Aziz diede una formidabile prova della sua capacità di mercanteggiare qualsiasi cosa:
“Vede mia cara maestra, ieri esattamente in questo preciso istante, nonostante le apparenze abbiano potuto ingannarla, io mi trovavo precisamente a sedere in questo medesimo seggiolino di legno compensato a osservare la precisione cromatica delle sfumature di sole dei capelli della gentile signorina che mi è poco avanti di qualche banco in direzione della cattedra, ora come lei ben sa, la luce viaggia a una velocità superiore a quella del suono per tanto se luce e suono provengono da una medesima direzione una sarà percepita prima dell’ altro e ciò avviene anche se i punti di origine divergono di un tot di spazio, quindi ancor più probabile che la luce giunga prima del suono se essa principia da una fonte più prossima al ricevente, a ciò si aggiunga che vista e udito secondo l’ ultima visita pediatrica fatta pochi giorni prima di cominciare la mia vita scolastica non mi sono in difetto tanto più che sono ben tre anni che mi diletto nel suonare il violino e sono in grado di riconoscere dalle vibrazioni del pulviscolo un’ la bemolle da un si minore purché esse siano inserite in un cono che chiamerò per facilità uditivo ovvero solo se il suono è diretto nella mia direzione e non altrove in quel caso ciò che sono in grado di riconoscere è ciò che già conosco ed essendo ai miei primi giorni di scuola conosco ben poco che non sia ciò che i miei genitori hanno provveduto a insegnarmi non da ultimo quello di non dar ascolto agli sconosciuti, pertanto se ieri pur trovandomi in questa sede e in questo banco non ho risposato l’ ho fatto esclusivamente per i motivi che le ho appena dimostrato, tuttavia riconosco che avrei potuto usare la gentilezza di mostrarmi curioso nel percepire il suono che corrisponde al mio nome anche se, permettendomi una piccola lezione di dizione il mio nome non si pronuncia con la acca muta ben sì con la acca aspirata come in ho, hai e hanno, a questo punto un eventuale nota di demerito lo ritengo un provvedimento eccessivo poiché è dimostrando che io ero presente anche ieri e chiamo a testimoniare il fatto che ho ben presente che la signorina di cui ho parlato in precedenza ieri portava una camicetta di cotone bianca con piccoli fiori celesti simili a ciclamini e una gonna di cotone beige dalla cui estremità inferiore si intravedevano due caviglie di cerbiatta in calzini di cotone bianco e mocassini di vernice rossa, perciò essendo io presente sia oggi che ieri non ha senso portare la giustificazione per qualcosa che non è avvenuto piuttosto noto con un velo di tristezza che le tende di queste finestre che dovrebbero servire a far filtrare la luce di raggi del sole sono di tela ormai lisa e poco adatta all’ ambiente in cui sono inserite, posso certamente chiedere a mio padre di procurarne un tipo le cui geometrie siano più confacenti all’ aula di una prima elementari, chiaramente se il risultato finale non lo si ritiene soddisfacente, cosa di cui io dubito fortemente perché mio padre ha arredato le sale private del palazzo del Sultano di Ajukabar ricevendo in dono tra le altre pietre preziose e stoffe pregiate e incensi,lo smeraldo che mio padre mi donò il giorno che compii il mio primo giro in bicicletta, lo stesso che porto sempre con me e che ora sono disposto a donarle in cambio della sua rinuncia a porre una nota di demerito sul registro di classe a fianco del mio nome e se è così magnanima da permettere a me e a tutti i miei compagni di andare al parco a giocare a nascondino e alla signorina del primo banco la dispensa dallo studio per i prossimi diciamo sette otto mesi.”
Riguardo all’ andare al parco a giocare a nascondino, la maestra pensò non fosse il caso, temendo più un rimprovero da parte del direttore che altro, si limitò a farli giocare a guardie e ladri in classe, Aziz da par suo ottenne di non avere una nota di demerito ma soprattutto ottenne di incrociare il suo sguardo con quello della biondina del primo banco che da quel giorno gli sarebbe stata sempre compagna di giochi, amica, confidente, fidanzatina, amante, moglie.
Iscriviti a:
Post (Atom)