(e pù aven taché a balé)
Avevo programmato un week-end di musica e musica è stata, non proprio come l'avevo previsto ma alla fine ne sono rimasto ampiamente soddisfatto. L'accoppiata Calibro 35 e Teatro degli Orrori domenica sera alla rocca di Imola è stata una s-carica energetica di cui ogni tanto c'è assoluto bisogno, ovviamente i Calibro 35 apprezzati per la musica e i TdO per quell'animale da palcoscenico che è il Capovilla.
Ma mi sia permesso di dire che il meglio l'hanno offerto sabato sera i Radìs, che concerto dopo concerto vedono aumentare la schiera dei fans, segno che hanno pienamente indovinato la formula: canzoni in dialetto, simpatia e un folk-rock che seppur caratterizzato ideologicamente si mantiene immune dal virus "adelante compañeros".
Raramente mi è capitato di vedere gruppi capaci di far ballare la gente fin dai primi brani in scaletta, i Radìs riescono anche in questo e non balli improvvisati o scomposti piuttosto delle vere e proprie coreografie segno che ormai hanno un seguito di aficionados, vero e proprio 12° uomo in campo (si dice così anche se a suonare sono meno di 11...), se vi capita non pensateci due volte e andateli a vedere ma soprattutto lasciatevi coinvolgere.
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