sabato 9 ottobre 2010
giovedì 7 ottobre 2010
martedì 5 ottobre 2010
venerdì 1 ottobre 2010
un mese di merda
(e di altri liquidi biologici)
Si sa che settembre d'altronde è feroce, lo è sempre stato fin dai tempi della scuola quando finite le vacanze estive il tempo ricominciava ad avere ritmi precisi e scanditi.
Ricominciare a fare un lavoro che non facevo da tantissimo tempo (anzi in quella situazione non ho praticamente mai fatto) e farlo nel mese di settembre è stato come uscire da una lunghissima vacanza, di quelle quando si cambiava scuola e non sapevi chi fossero i compagni e i professori.
Ansia e tensione, tanta all'inizio un po' meno alla fine quando la paura di fallire cala con l'esperienza o la rassegnazione, col conoscere l'ambiente e i vari modis operandi.
Le situazioni di disagio fisico e psichico, che a causa di un grosso trauma avevo a un certo punto deciso di tenere lontane dalla mia vita il più possibile, mi si sono parato davanti come un'opportunità che non potevo non cogliere anche se sapevo che sarebbe durata appena un mese (o forse proprio per questo l'ho colta senza tentennamenti) ma l'importante era riaprire quella porta.
Di questo settembre, tra un po' di tempo con ogni probabilità dimenticherò alcuni nomi e alcuni volti, mi piacerebbe che gli ultimi a non ricordare più siano quelli dei vecchietti e delle vecchiette a cui ho pulito il culo e dato da mangiare, corpi incapaci di muoversi autonomamente martoriati da piaghe, ferite e incontinenza totale, menti confuse o completamente andate, gente più di là che di qua, autorità umiliata.
I vari modi di richiedere aiuto e attenzione: l' “aiutooo!” gridati a bassa voce, l'insistente “aiutami, dammi qualcosa” ripetuto a macchinetta, come il misterioso “dammi la pace delle tombarelle”, i vari lamenti ma soprattutto i silenzi di chi ha rimasto soltanto gli occhi per farsi capire e poi tanta merda (e anche un po' d'influenza).
Dicono che “mucha mierda” porti bene, chissà.
giovedì 23 settembre 2010
giovedì 16 settembre 2010
Dio è vendicativo
(o di scoprire qualcosa che mi rifaccia cambiare idea. cit. da un post di un mese fa)
Senza entrare nei dettagli che si tratta pur sempre di cose private e dolorose che avrò modo di capire meglio,
non è che ciò che accade mi turbi più di tanto (guadagnerò qualche punto inferno, che vuoi che sia...),
noto però con piacere che "l'Energia" si è mossa più rapidamente di quanto potessi immaginare chiarendomi la situazione.
Senza entrare nei dettagli che si tratta pur sempre di cose private e dolorose che avrò modo di capire meglio,
non è che ciò che accade mi turbi più di tanto (guadagnerò qualche punto inferno, che vuoi che sia...),
noto però con piacere che "l'Energia" si è mossa più rapidamente di quanto potessi immaginare chiarendomi la situazione.
lunedì 13 settembre 2010
venerdì 10 settembre 2010
go west
(incubi che si ricordano)
Lunghissima colonna di mezzi motorizzati civili, compresi aerei a volo radente, sorvolati da altrettanto lunghissima colonna di aerei militari procedere lentamente verso est.
Lanciarsi a tutta velocità verso ovest e trovare la strada interrotta dalla voragine provocata da una bomba, non poter procedere.
Lunghissima colonna di mezzi motorizzati civili, compresi aerei a volo radente, sorvolati da altrettanto lunghissima colonna di aerei militari procedere lentamente verso est.
Lanciarsi a tutta velocità verso ovest e trovare la strada interrotta dalla voragine provocata da una bomba, non poter procedere.
giovedì 9 settembre 2010
domare la tigre
(sogni che si ricordano)
stanotte ho domato una tigre, era piccola però.
stanotte ho domato una tigre, era piccola però.
mercoledì 8 settembre 2010
domenica 5 settembre 2010
modi fini
(fascisti da marte)
è evidente che Fini è stato in coma per 16 anni, ora si è risvegliato solo che è ancora molto intontito è non ci sta capendo un cazzo. Altre possibilità non ci stanno e comunque quest'uomo è molto pericoloso.
è evidente che Fini è stato in coma per 16 anni, ora si è risvegliato solo che è ancora molto intontito è non ci sta capendo un cazzo. Altre possibilità non ci stanno e comunque quest'uomo è molto pericoloso.
martedì 31 agosto 2010
cambio vita
(o per lo meno ci provo)
si chiude un ciclo, si ricomincia e non è un tornare indietro è un ripartire da un livello più alto come fosse una spirale, una scala a chiocciola senza scorrimano e protezione
si chiude un ciclo, si ricomincia e non è un tornare indietro è un ripartire da un livello più alto come fosse una spirale, una scala a chiocciola senza scorrimano e protezione
lunedì 30 agosto 2010
lunedì 23 agosto 2010
giovedì 19 agosto 2010
e viaz
(23)
La mattina dopo, quando tornò il maggiordomo, Aziz era disteso a bocconi sul divano, la ferita alla spalla versava ancora sangue e il collo presentava l’ evidente segno di una strisciata proprio all’ altezza della giugulare destra, russava di russo affannoso, come se il sogno che stava vivendo fosse il più terribile degli incubi infantili.
Lo svegliarono il chiacchiericcio dei poliziotti chiamati in tutta fretta dal maggiordomo.
C’ era chi cominciò a prendere le misure,un poliziotto molto sveglio notò un foro proprio nel quadro di fronte alla porta, un quadro che rappresentava una tenda tuareg nel deserto del Sahara in una notte di luna piena e proprio la luna mancava, al suo posto il foro fatto dal proiettile che sfiorò Aziz, l’ altro dopo aver trapassato la spalla cadde a pochi metri potandosi dietro brandelli di carne.
Alcuni poliziotti cominciarono a ispezionare tutta la casa, rovistando in tutti i cassetti e in tutti gli armadietti, non lasciarono nulla a posto, ridendo tra loro delle mutande da uomo che un lavaggio sbagliato rese rosa, c’erano, poi, anche dei poliziotti che insieme a dei cani si misero a perlustrare tutto il campo.
Portarono Aziz all’ ospedale, dove un equipe di chirurghi era stata allertata, l’ operazione durò poco meno di due ore, al risveglio Aziz trovò Fatima sua moglie, l’ ispettore Manetta e il vicesottosegretario del ministro addetto alle relazioni con gli ambasciatori dell’ area mediorientale per un più proficuo dialogo socioeconomico con quell’ area del globo terracqueo.
"Sel suses?"
Domandò Aziz appena si svegliò
"Alora? Un scor inciò?"
Tutti rimasero a bocca chiusa e si guardarono negli occhi
"Ciò! purtim ben qui quel da bé c ai ho na sed c an spud piò"
E per farsi capire meglio fece il gesto di portarsi la mano semi chiusa alla bocca
"Portategli un bicchier d’ acqua!"
gridò Fatima alle infermiere
"A vòi de ven! Ross"
Precisò Aziz nella sua nuova lingua che nessuno comprendeva
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