venerdì 8 ottobre 2021

Da un po' pensavo di scrivere qualcosa sulla situazione attuale prendendo spunto da come mi presento qui.

Io sono un Operatore Reiki, ovvero di fatto un operatore olistico (i diplomi dei vari Livelli Reiki ottenuti, compreso quello di Master Reiki, sono gli unici fogli in mio possesso che attestano per quanto mi riguarda una potenziale professione), tuttavia non ho mai/ancora avuto l'occasione e la possibilità di agire in tal senso.

Occasione e possibilità che sto vedendo ridursi sempre di più, le vedo ridursi dal sentirmi ai margini del mondo olistico a causa di un disagio provocato dai comportamenti e dalle parole che provengono da quell'ambiente riguardo a tutto ciò che ruota attorno alle questione pandemica.

Sarà a causa della mia mentalità (radici culturali + curiosità + esperienze di vita) che ho sempre guardato all'olismo (e tutto ciò che è in qualche maniera assimilabile) come a qualcosa di affascinante, che certamente funziona, magari come un'opzione preferenziale ma mai come qualcosa da contrapporre in alternativa a ciò che è abitualmente convenzionale, bensì come qualcosa da considerare complementare (ovvero quel poco di zucchero che aiuta la pillola ad'andare giù, così come propone il "metodo Poppins").

L'insegnamento ricevuto dal Reiki (non preoccuparti, non arrabbiarti, rispetta, vivi, siì grato) lo interpreto, in questo caso, come un invito a non alimentare polemiche sulle scelte e sulle limitazioni che in quanto cittadino mi vengono indicate dalle autorità competenti e ciò non vuol dire recepirle acriticamente senza saper discernere il sensato dall'insensato però c'è da dire che trovo più motivazioni a farlo da organizzatore di un evento culturale.


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