(e
l'ultimo chiuda la porta)
Il
concetto teorico del Conclave è che i Cardinali nel scegliere il
Papa siano ispirati dalla Spirito Santo, quello pratico è che lo
scelgono in base a considerazioni ed equilibri ben più terreni.
D'altra
parte se la responsabilità fosse affidata soltanto allo Spirito
Santo avrebbe più senso affidarsi al destino rinchiudendo i
Cardinali in una stanza insieme a una colomba e vedere sopra a chi va
a posarsi.
La
situazione attuale generale e in particolare quello della Chiesa consiglia ai Cardinali chiusi a chiave nella Cappella Sistina di
pensarci molto ma molto bene, può anche darsi che lo abbiano fatto
già in questi giorni e questa volta ne hanno avuto molti più del
solito visto che il Papa precedente è ancora vivo , vegeto e ha
preavvisato tutti della sua decisione con un discreto margine.
Cosa
possono fare? Innanzitutto la scelta è tra un curiale (ovvero
uno di quelli che opera all'interno della Santa Sede) o un diocesano
(ovvero scelto tra i Cardinali che reggono le Diocesi più grandi e
importanti nel mondo).
Un'altra
discriminante può essere l'età, un Papa anziano indicherebbe
l'intento di aver un periodo di tranquilla transizione (è appena
successo con l'ultimo) mentre un Papa giovane è indicativo di una
Chiesa proiettata nel futuro.
Le
altre scelte dipendono da questioni geopolitiche più che da
“equilibri interni” tra ordini religiosi, movimenti, ecc...
Un
Papa Italiano: soprattutto in un momento che l'Italia sta
attraversando una grossa crisi, rischia di apparire come una
decisione molto politica con un forte sospetto di ingerenza
specialmente se a risultare eletto sarà Scola (favorito ma anche
palesemente schierato).
Un
Papa nero: molti dicono sia arrivato il momento giusto per un Papa
proveniente dall'Africa ma il sospetto è che sia più una questione
di “pregiudizio” che altro.
Cosa
ci si aspetta da un Papa nero? Che sia molto aperto al dialogo con
gli altri? Che riporti la Chiesa alla povertà? Che promuova la Messa
danzata?
Il
rischio è che non succeda nulla di tutto questo e ovviamente dal
punto di vista dei Cardinali nulla sconsiglia una scelta del genere e
il nome forte in questo caso è il ghaniano Turkson.
Un
Papa nordamericano: la squadra statinutense è ben equipaggiata ma
per loro vale lo stesso rischio che si corre con l'eleggere un Papa
italiano, con questioni geopolitiche a livello internazionale molto
più consistenti.
Un
Papa americano a cosa può portare? Sarà lui a influenzare la più
grande potenza mondiale o ne sarà influenzato? Qui si danno come
favoriti uno tra Dolan e O'Malley ma non va assolutamente messo in
secondo piano il canadese Oellet se non altro perché più svincolato
da questioni geopolitiche.
Un
Papa latinoamericano: esiste un ampia e valida scelta a cui poter
attingere e anche per questioni geopolitiche “tranquille” si
tratta di un bacino di tutto rispetto e tra questi c'è uno dei
favoriti principali: il brasiliano Scherer
Un
Papa asiatico: la scelta qui ricade su un unico nome, quello del
Cardinale più giovane, il filippino Tagle col quale viene istintivo
creare un parallelismo con Wojtyla sotto tutti i punti di vista.
Sicuramente
una sua eventuale elezione porterebbe con se un messaggio molto
importante e poco equivocabile.
Un
Papa Europeo: fatto il giro del mondo si torna a pensare a un Papa proveniente dal vecchio continente ma in verità non esiste una gran varietà di scelta e la più
attendibile sembra quella dell'ungherese Erdö.
Volendo
mettersi a giocare a indovina il Papa, si potrebbe puntare alla
cinquina: Turkson, Oellet, Scherer, Tagle, Erdö (e si noti che in tre si chiamano Pietro...) ma più che
domandarsi di chi era il futuro Papa è curioso scoprire chi sarà, ovvero con che nome deciderà di presentarsi al Mondo:
qui
si punta a Pio.
Nessun commento:
Posta un commento