(il silenzio assordante della massa)
Quando succedono eventi di cui tutti
parlano, mi trovo sempre davanti all'indecisione tra l'unirmi al
gregge di coloro che si omologano all'argomento, distinguermi
parzialmente vestendo la lana della pecora nera che ne parla ma in
maniera diversa, oppure scegliere la strada del silenzio ovvero
quella di chi rischia la figura di colui che non coglie l'attimo.
Frequentando da alcuni anni la grande
città dei Blog e dei Social Network, mi sono reso conto che in certe
giornate i cittadini che la abitano non abbiano nulla da dire oltre
ciò che ha già detto il vicino o il vicino del vicino e non
capisco se lo fanno perché non hanno idee o se è per sentirsi parte
di qualcosa.
Io capisco chi sente il bisogno di
essere parte di qualcosa, l'appartenenza è forse il primo tra i
bisogni ancestrali dell'Uomo, però io ho la predilezione per coloro
che specie in certe occasioni sono capaci di originalità, per quelli
che non taciono ma sono capaci di dire nuove cose, altre cose, per
quella sparuta minoranza spesso ignorata dalla massa.
2 commenti:
aldo, ma sei entrato nella mia testa e trascritto ciò che pensavo o hai i miei stessi pensieri????
Prima incursione nel tuo blog:temo che il problema principale sia l'appiattimento delle persone, la facile maniera con la quale si identificano con la corrente e ne diventano parte. E' sempre piu difficile e richiede uno sforzo assai maggiore il pensare con la propria testa, a costo di andare contro la folla e sbattere contro la corrente..questo attira critiche e ti pone nel difficile ruolo di "voce fuori dal coro".Tuttavia per chi ci comanda e controlla e più facile avere una massa di "automi" che possano essere comandati e indirizzati a piacimento,piuttosto che un gruppo di teste pensanti disposte a vedere le cose a 360 gradi..continua a pensare e a vederle così e, se serve a non unirti alla massa, allora fai bene a tacere:-)
Christian Collina
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