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Si presentarono alla porta di casa, una mattina di novembre con una nebbia fitta che anche in città non si vedeva a più di tre passi, avevano sentito qualcuno nel mezzo del mercato dei verdurai salutare una tal Maestra Pigna, videro passare una signora grassottella con un tajeur grigio e un buffo cappellino con una piuma rossa in testa.
La videro dirigersi verso uno dei tanti vicoli che si diramavano dalla piazza del mercato, aveva un passo lento ma deciso, nella mano destra una sporta di plastica da cui uscivano ciuffi di sedano e forse qualche altra verdura, nella sinistra un'altra sporta sembrava contenere pane che probabilmente aveva comprato in qualche forno poco tempo prima.
Al campanello della porta c'era scritto Pigna S., a suonare fu Aziz mentre pronto eventualmente a rispondere c'era Julius, si erano messi d'accordo così perché il più vecchio dei due non aveva mica ancora imparato a parlare come facevano tutti gli altri.
Risuonarono al campanello un'altra volta perché alla prima nessuno aveva risposto, questa volta indugiano un po' di più col dito sopra il tasto, si affacciò da una finestra al primo piano la stessa vecchietta che avevano intravisto al mercato.
“cosa volete?”
chiese la signora con fare sospetto, non riusciva a vedere molto con quella nebbia solo due figure una più alta e una più bassa, magre e scure, ma nulla di più definibile.
La figura bassa la chiamò
“Maestra Pigna?”
“Sono io”
rispose, sentendo che a chiamarla era una voce giovane.
“C'insegna a leggere?”
una domanda così a bruciapelo spiazzò l'anziana signora, solitamente chi suonava al campanello era qualcuno pronto a vendere le cianfrusaglie più inutili o le sue amiche con cui ogni mercoledì pomeriggio era abituata a incontrarsi per sorseggiare un tè e assaggiare i biscotti che a turno facevano sperimentando di volta in volta nuove ricette e nuovi ingredienti.
“L'am a da scusé Sgnora Pigna mo me e e'basterd aj avem propi bsogn d'imparé a lesar e neca a scrivar sus putess”
l'intervento di Aziz servi a sbloccare la situazione, con un rapido gesto della mano la Signora Pigna pigiò un pulsante che fece scattare la serratura della porta d'ingressom Julius a Aziz si precipitarono dentro salendo le due rampe di scala che portavano al pianerottolo su cui si affacciava l'appartamento della Signora Pigna, la porta era semi aperta, dall'interno si sentiva una mazurka proveniente da un vecchio mangianastri, dietro a una cattedra, su cui faceva bella mostra di se un vocabolario e un sussidiario, sedeva austera la Maestra Pigna
“Prego entrate pure”
disse con fare deciso a Julius e ad Aziz, i due entrarono guardandosi attorno e attorno le pareti erano ricoperte da Billy stipati di libri, in mezzo alla stanza proprio davanti alla cattedra c'erano due sedie, sulle sedie due sottili libri di fiabe.
Aziz e Julius restarono per qualche attimo in piedi, indecisi sul da farsi, con un cenno la Maestra Pigna li invito a prendere posto sulle due sedie poste in mezzo alla stanza, presero in mano i due libretti rigirandoseli tra le mani senza conoscere il verso giusto col quale si dovrebbe tener un libro, Julius se lo appoggio sulle ginocchia col dorso rivolto verso la cattedra, Aziz forse per una istintiva reminescenza prese tra le mani il suo libretto nella maniera corretta, osservando però le lettere da destra a sinistra.
La Maestra Pigna capì allora che la situazione era molto più disperata di quanto potesse immaginare, forse era stata un po' troppo precipitosa nell'aprire quella porta, decise però di non perdersi d'animo e la prima cosa che fece fu quella di mostrare ai suoi due nuovi alunni il modo corretto con cui si tiene in mano un libro.
Quello fu l'inizio di una serie di lezioni a cui parteciparono Aziz e Julius, lezioni che si tenevano per tre ore ogni pomeriggio subito dopo pranzo, tutti i giorni della settimana tranne la domenica.
Le lezioni finivano sempre quando risuonava il campanello, erano le comari della Signora Pigna che venivano a prendere il tè.
Aziz e Julius avevano imparato che quello era il segnale per togliere il disturbo, si accomiatavano con un leggero inchino e scendevano le scale incrociando ogni volta le anziane signore i cui cuori di donna palpitavano a frequenze diverse se lo sguardo si incrociava a quello del bambino Julius o a quello dell'uomo Aziz.
Ovviamente il primo argomento di conversazione di quel piccolo cenacolo erano le lezioni che la Signora Pigna teneva a quei due.
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