sabato 19 marzo 2011

libi(er)a

(allora costrinsero un certo cireneo a portare la croce)



Me ne rendo conto, anni di pacifismo militante fanno un po' a cazzotti con quanto sto per dire ma credo che l'intervento militare in Libia sia giusto.
Giusto perché è deciso dall'ONU, l'unica organizzazione politica internazionale che coinvolge tutti i paesi del mondo e se si criticano le decisioni prese dall'ONU allora dovremmo mandare a catafascio un bel po' di cose costruite in tutti questi anni dal secondo dopo guerra in qua, e giusto perché si pone l'obiettivo di neutralizzare un dittatore che ha dichiarato guerra al suo stesso popolo.
Ovviamente considero qualsiasi azione militare giustificata finché è diretta a obiettivi strategici, riesce ad essere limitata nel tempo e soprattutto non coinvolge i civili.
Per questo mentre noto l'inconsistenza di una Lega che sta al governo ma è contro al governo scoprendosi improvvisamente pacifista probabilmente soltanto per il timore di trovarsi con poca benzina per il SUV e di un'invasione biblica da parte di gente che scappa da una situazione drammatica (ma tanto anche fossero in pochi per i leghisti si tratterebbe sempre di invasione) e mentre noto la pochezza di tanti destrorsi guerrafondai che furono pronti ad esaltarsi per l'intervento americano in Iraq causato dalle mai trovate fabbriche di armi chimiche e sono titubanti verso questo che è motivato da fatti evidenti che trova l'Europa vicina e in prima fila, considero la partecipazione dell'Italia obbligatoria se ci si vuole riscattare davanti alle altre nazioni vista la posizione “culbusona” che il governo ha assunto pochissimi mesi fa nei confronti del dittatore libico.

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