Ho
iniziato l'anno dichiarando di avere dei progetti, è passato il
primo mese ed è già ora di fare un primo bilancio. I progetti che
ho riguardano quello che so fare, quello che so essere, quello che
posso fare, quello che posso essere. Cioè riguardano soltanto
progetti che io voglio realizzare, perché li sento miei, perché so
che ho le facoltà e le possibilità di realizzarli, non mi
interessano progetti utopici o che consistono in qualcosa che è
avulso da me.
Dunque
una delle cose che mi è sempre piaciuto fare è disegnare, tipo che
quando ero piccolo alla domanda: cosa vuoi fare da grande?
rispondevo: il pittore. Poi quando è stato ora di decidere mi sono
fatto influenzare dalle situazioni. Io, però, non ho mai smesso di
provare piacere nel disegnare e ho avuto anche occasioni per
dimostrarlo e per essere apprezzato. Ma non ho mai coltivato
abbastanza seriamente questa passione. Quindi uno dei progetti che ho
è disegnare, disegnare, disegnare, non importa come e non importa
cosa, l'importante è disegnare, magari riuscire a realizzare dei
quadri da esporree/o fare qualcosa con cui possa guadagnare.
Un
altro progetto che riguarda una cosa che mi piace fare ma pochissimi
sanno è scrivere nel senso che io ho abbastanza fantasia per
scrivere poesie (ne ho qualcuna pronta) e racconti e di racconti ne
ho proprio uno in mente da parecchio tempo che tra riscritture e
blocchi delle scrittore non sono mai riuscito a portare avanti. In
questo mese, però, sono riuscito a trovare il tempo e soprattutto
l'ispirazione e così oltre a ricontrollare le prime 40 cartelle ne
ho realizzate altre 50 (tutte fitte, oltre 24000 parole). Non so
ancora quante ne mancheranno perché scrivo di getto ma a occhio sono
verso la fine del racconto. Il punto è cosa fare una volta che ho
finito di scriverlo (non sto a dire di cosa si tratta, comunque è di
pura fantasia, tanta fantasia): cercare di farci un libro? ovvio, ma
come?
Il
terzo progetto che ho, non c'entra molto con i primi due ed è quello
più importante, cioè non che gli altri non lo siano ma questo lo è
di più perché non riguarda me sul fare ma me sull'essere, ed è il
diventare Maestro Reiki. Questo mese ho appena cominciato il cammino
per riuscirci e il fatto di averlo cominciato è già una cosa buona
che mi da fiducia. Intanto mi piacerebbe fare già qualcosa col
Reiki, cose che posso e so fare, ma bisogna essere almeno in due, io
e qualcun'altro.
A
parte questi progetti, gennaio è stato un mese difficile soprattutto
per una situazione a cui tengo tantissimo e che ancora non sono
riuscito a risolvere. Per capire e per capirmi in questo mese mi sono
letto tre libri (2 letti il 3° in lettura): "Il magico potere
di sbattersene il ca**o" di S. Knight, "Il mondo dei
desideri - 101 progetti di libertà" di I. Sibaldi e "Maestri
invisibili - come incontrare gli Spiriti guida" sempre di I.
Sibaldi. Libri interessanti perché fanno vedere le cose da una
prospettiva diversa da quella abituale, Peccato che cercando di
allineare il proprio pensiero, il proprio vivere a quello che si
ritiene essere il messaggio di suddetti libri, quando ci si trova a relazionarsi con gli altri viene il dubbio: sono avanti
io e gli altri sono indietro o io non ho capito niente di quello che
ho letto?
Per
concludere mi sono estratto un carta dei tarocchi ed'è venuta fuori
"la morte" carta che indica la fine di qualcosa, una
trasformazione, un cambiamento, di solito non indolore. Una carta che d'istinto fa paura,
anche a chi come me sa di esserci già passato. Ci si consola con la
prospettiva che dopo una morte c'è sempre un parto.