sabato 14 novembre 2015

la curiosità


Quello che è successo a Parigi non è stato un atto terroristico, quello è una cosa che fanno le organizzazioni terroristiche in maniera sporadica verso obiettivi definiti.
Mentre in questo caso si tratta di una dichiarazione di guerra di uno Stato (seppur fittizio come l'ISIS) verso un altro Stato e non soltanto verso di lui innanzitutto perché non agisce in maniera sporadica ma agisce in maniera continuativa e indiscriminata e se poi è vero che esiste l'Unione Europea, esiste la NATO, esiste l'ONU ogni atto ostile a uno stato membro è un atto contro tutti gli stati membri per cui tutti siamo in guerra e non è importante in quale maniera si decide di affrontarla, quello che c'è da sapere però è che noi abbiamo tutto da perdere, loro non hanno nulla da perdere perché qualcuno gli ha già rubato tutto.
E no, non si tratta di una questione religiosa, quella è soltanto un alibi, sarebbe fin troppo facile da risolvere perché una religione non coinvolge tutti e non lo fa alla stesso modo, una religione spesso ce la si ritrova addosso e basta solo la volontà per rinunciarvi o sceglierne un'altra.
Questa è invece una questione culturale (la religione è soltanto una parte) ed è tutto molto più difficile perché una cultura ce la siamo costruita piano piano in secoli di storia, ci conviviamo quotidianamente e avete mai pensato a quanto abbiamo inculcato e a quanto vorremmo farlo, la nostra cultura negli altri?
Qual'è la soluzione? non c'è una soluzione a breve termine ma c'è soltanto una possibilità che si chiama curiosità, curiosità di conoscere altro e l'altro, voglia di non rifiutare ma voglia di accettare che non vuol dire rinunciare a ciò che si è ma vuol dire essere disposti a trasformarsi, d'altra parte l'evoluzione insegna che a sopravvivere sono gli esseri che più sono disponibili ad adattarsi al nuovo.