lunedì 24 novembre 2014

quando ciò che conta è l'influenza




Tutti quanti a parlare della scarsa affluenza quando quello che conta è l'influenza ovvero quanto il voto di chi è andato a votare va a influire sull'assetto politico e sulle decisioni che verranno prese.
Perché è inutile girarci attorno, chi non riesce a comprendere che la possibilità di esprimere un proprio parere è un dono prezioso probabilmente non lo merita quindi non è così grave se non se non ne fa uso. Ritengo sia impossibile non trovare almeno un partito e un candidato di cui non si condivida nulla e di cui non si abbia fiducia, eventualmente la libertà di votare scheda bianca o di annullarla scarabocchiandola è un piacere che la libertà e la segretezza del voto non toglie a nessuno.
Piuttosto io prenderei in considerazione tutti quelli che pur avendo espresso regolarmente il proprio voto non si trovano rappresentati perché non abbastanza omologati con la massa (sia essa di destra o di sinistra), di quelli sì c'è da tener conto perché esistono, pensano ma non contano niente e ciò non è affatto un bene.

giovedì 20 novembre 2014

è un voto difficile


domenica ci sono le votazioni per eleggere il nuovo presidente e tutta la compagnia della regione Emilia Romagna.
Per principio credo che il voto sia un diritto-dovere a cui non si può rinunciare, d'altra parte sono anche per l'abolizione delle regione preferendo ad esse l'istituzione delle unione comunali e le maxi province, quindi sarebbe anche sensato da parte mia non andare a votare.
Tuttavia questa è la situazione e su questa bisogna fare i conti, quindi chi votare?  
Escludendo tutta quella parte, ampia e variegata nevvero, a cui non mi sento affatto affine, mi tocca scegliere se disperdere il mio voto per qualcuno che al 99,999% non verrà eletto oppure trattenere il respiro e andare a votare per quelli che probabilmente vinceranno ma non lo meriterebbero.