lunedì 11 marzo 2013

nel nome del Papa


(e l'ultimo chiuda la porta)



Il concetto teorico del Conclave è che i Cardinali nel scegliere il Papa siano ispirati dalla Spirito Santo, quello pratico è che lo scelgono in base a considerazioni ed equilibri ben più terreni.
D'altra parte se la responsabilità fosse affidata soltanto allo Spirito Santo avrebbe più senso affidarsi al destino rinchiudendo i Cardinali in una stanza insieme a una colomba e vedere sopra a chi va a posarsi.
La situazione attuale generale e in particolare quello della Chiesa consiglia ai Cardinali chiusi a chiave nella Cappella Sistina di pensarci molto ma molto bene, può anche darsi che lo abbiano fatto già in questi giorni e questa volta ne hanno avuto molti più del solito visto che il Papa precedente è ancora vivo , vegeto e ha preavvisato tutti della sua decisione con un discreto margine.
Cosa possono fare? Innanzitutto la scelta è tra un curiale (ovvero uno di quelli che opera all'interno della Santa Sede) o un diocesano (ovvero scelto tra i Cardinali che reggono le Diocesi più grandi e importanti nel mondo).
Un'altra discriminante può essere l'età, un Papa anziano indicherebbe l'intento di aver un periodo di tranquilla transizione (è appena successo con l'ultimo) mentre un Papa giovane è indicativo di una Chiesa proiettata nel futuro.
Le altre scelte dipendono da questioni geopolitiche più che da “equilibri interni” tra ordini religiosi, movimenti, ecc...
Un Papa Italiano: soprattutto in un momento che l'Italia sta attraversando una grossa crisi, rischia di apparire come una decisione molto politica con un forte sospetto di ingerenza specialmente se a risultare eletto sarà Scola (favorito ma anche palesemente schierato).
Un Papa nero: molti dicono sia arrivato il momento giusto per un Papa proveniente dall'Africa ma il sospetto è che sia più una questione di “pregiudizio” che altro.
Cosa ci si aspetta da un Papa nero? Che sia molto aperto al dialogo con gli altri? Che riporti la Chiesa alla povertà? Che promuova la Messa danzata?
Il rischio è che non succeda nulla di tutto questo e ovviamente dal punto di vista dei Cardinali nulla sconsiglia una scelta del genere e il nome forte in questo caso è il ghaniano Turkson.
Un Papa nordamericano: la squadra statinutense è ben equipaggiata ma per loro vale lo stesso rischio che si corre con l'eleggere un Papa italiano, con questioni geopolitiche a livello internazionale molto più consistenti.
Un Papa americano a cosa può portare? Sarà lui a influenzare la più grande potenza mondiale o ne sarà influenzato? Qui si danno come favoriti uno tra Dolan e O'Malley ma non va assolutamente messo in secondo piano il canadese Oellet se non altro perché più svincolato da questioni geopolitiche.
Un Papa latinoamericano: esiste un ampia e valida scelta a cui poter attingere e anche per questioni geopolitiche “tranquille” si tratta di un bacino di tutto rispetto e tra questi c'è uno dei favoriti principali: il brasiliano Scherer
Un Papa asiatico: la scelta qui ricade su un unico nome, quello del Cardinale più giovane, il filippino Tagle col quale viene istintivo creare un parallelismo con Wojtyla sotto tutti i punti di vista.
Sicuramente una sua eventuale elezione porterebbe con se un messaggio molto importante e poco equivocabile.
Un Papa Europeo: fatto il giro del mondo si torna a pensare a un Papa proveniente dal vecchio continente ma in verità non esiste una gran varietà di scelta e la più attendibile sembra quella dell'ungherese Erdö.
Volendo mettersi a giocare a indovina il Papa, si potrebbe puntare alla cinquina: Turkson, Oellet, Scherer, Tagle, Erdö (e si noti che in tre si chiamano Pietro...) ma più che domandarsi di chi era il futuro Papa è curioso scoprire chi sarà, ovvero con che nome deciderà di presentarsi al Mondo:
qui si punta a Pio.