venerdì 8 febbraio 2013

emiciclone


(analisi e previsioni politiche)



Tra pochissime settimane correnti più o meno forti provenienti da varie parti convergeranno sull'Italia dando vita a un emiciclone che potrebbe provocare molti danni.

“Tutto è relativo”
La coalizione capitanata da Berlusconi e formata da PDL , Lega Nord e una galassia di piccoli partitucoli  come per altro previsto sta crescendo.
Tuttavia a ben guardare, nonostante le apparenze  e le frasi di rito, continua a dimostrare che non cerca la vittoria ma piuttosto la distruzione degli altri.
Questa è una coalizione che vale la metà di quanto valeva nel 2008, perché si trova ad affrontare coalizioni alternative questa volta più sostanziose e varie.
Quello che poteva recuperate dagli indecisi con ogni probabilità lo ha già recuperato e la sua crescita dipende quasi esclusivamente dagli errori delle altre coalizioni.

“Tanto vincono lo stesso” 
Non deve porre in inganno il fatto che la coalizione presieduta da Monti non ha i numeri necessari per poter governare perché sicuramente a questi partiti non interesserà farlo in maniera diretta, sarà sufficiente per loro poter condizionare chiunque ci sarà al governo.
Questi anche da perdenti sono in grado di dire la loro perché l'hanno sempre detta e perché agiscono in rappresentanza dei poteri palesi e anche dei poteri occulti
Mantenere l'ordine stabilito delle cose è il loro unico vero scopo e la prospettiva è che non sembrano affatto essere gli unici.

“Le gambe non girano più”
Fino a pochi giorni fa non c'era alcun dubbio che Bersani e tutto il Centro-Sinistra sarebbe stato il prossimo a governare l'Italia, poi qualcosa è cambiato e adesso non c'è nulla di certo e il rischio di trasformare una possibile fuga trionfale in un arrivo in volata si fa sempre più evidente.
Di chi può essere la colpa è presto detto, non va cercata al di fuori della coalizione stessa, in queste settimane ci sono state una serie di azioni e di messaggi ambigui che ne stanno minano la credibilità ma non si deve escludere che il danno principale provenga proprio da quello che fino a questo momento è stato l'orgoglio sbandierato ai quattro venti, ovvero le primarie.
Farle mesi fa senza conoscere ancora la legge con cui si andava a votare e soprattutto senza avere la minima idea di chi sarebbero stati i contendenti
sta diventando un boomerang.
Forse le primarie vanno ripensate a meno che non le abbiano pensate così apposta...


“Non può fare di più” 
Se i partiti che compongono Rivoluzione Civile, contro tutte le avverse volontà, non saranno esclusi dal parlamento è il massimo a cui potranno aspirare.
Ci sono due caratteristiche che rendono Rivoluzione Civile profondamente diversa da tutte le altre liste e coalizioni candidate a governare l'Italia: una è il fatto che è  l'unica nella quale la presenza o l'assenza del leader designato, Ingroia, non incide per nulla sulla potenzialità dell'intera lista.
L'altra è che fin dal nome è l'unica a proporre un reale cambiamento e se il cambiamento è veramente ciò a cui aspira la maggioranza della gente, tutto potrebbe risolversi in una sorpresa.


“Tsunamitour, puttantour: trova le differenze”
Pensare che tutti quelli che ascoltano un comizio in piazza voteranno a favore di colui che arringa la folla è come credere che tutti quelli che attraversano una strada frequentata da prostitute vadano a puttane.
Cos'altro si può aggiungere riguardo al Movimento 5 Stelle, che va bene finché rimane nascosto dietro il carisma di uno showman come Grillo, che dice cose comunemente condivisibili persino ovvie e per ciò otterrà un ottimo consenso, comunque non paragonabile alle aspettative di pochi mesi fa.
Ma quando i candidati cominceranno a parlare autonomamente dovranno quindi fare delle scelte, schierarsi da una parte o dall'altra votando a favore o contro le proposte fatte da altri, dovranno infine svelarsi.
Allora diventerà palese che si tratta del più grande inganno della politica italiana.

Per come stanno le cose, a pochi giorni dal voto la governabilità appare sempre più impossibile per cui, se non ora entro un tempo non lontano, non sono da escludere rivoluzioni o piuttosto “golpe” più o meno cruenti.


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