domenica 2 giugno 2013

Faenza e' mi paés

(che succede?)



A Faenza non ci abito ma la frequento ancora e sempre con piacere anche se da mesi leggo che la mia città è diventata invivibile: furti nelle case tutti i giorni, spaccio, risse, presenze moleste ai parcheggi, zingari che vagano liberi, extracomunitari che stazionano nella pubblica piazza.
Leggo che ogni minimo avvenimento fuori dal quietissimo vivere comune (compresi gli scatoloni vuoti lasciati fuori in strada) vengono additati come estremo scandalo e indice di scarsa cura e amore verso Faenza e i faentini da parte dell'amministrazione comunale.
Amministrazione comunale che pare abbia come colpa capitale quella di aver in progetto un piano sosta per il centro storico che avrebbe come conseguenza la fatica per certuni di farsi qualche decina di metri a piedi.
Poi succede che nel giro di pochi giorni tirano delle molotov contro la casa del exsindaco e attuale presidente della provincia, danneggiano una macchina parcheggiata e per due volte consecutive appiccano il fuoco a un portone nella piazzetta municipale.
A questo punto mi viene da fare alcune considerazioni, certamente fatte da fuori ma da un fuori molto relativo.
Faenza è una città vitale, lo vedo quando mi capita di passare alla sera dal viale della stazione lo vedo nei bar e nelle tante baracchine aperte fino a tardi, lo vedo perché ogni tot giorni, massimo poche settimane c'è sempre qualche iniziativa culturale, sportiva, aggregativa.
Una città che poco ha da invidiare ad altre, con tutti i pro ma anche tutti i contro che comporta l'essere una Città con la C maiuscola.
Quindi penso che di solito chi si lamenta che non c'è mai niente sono gli stessi che si lamentano che c'è troppo casino.
Penso chissà dov'erano questi negli anni '70 quando a Faenza c'era spaccio, furti e risse più di adesso.
Penso che chi si lamenta degli extracomunitari che vengono a rubare (e loro rubano anche e soprattutto se lavorano perché così rubano il posto di lavoro agli autoctoni che col cavolo farebbero certi lavori per una paga da fame), non vorrebbe neanche che so' i francesi, i tedeschi, gli svizzeri, i meridionali, i toscani, i veneti, gli emiliani, i forlivesi, i brisighellesi, quelli dell'altro rione e forse pure i vicini di casa.
Penso che chi applaude a coloro che incendiano il portone del comune dicendo che l'amministrazione comunale se l'è meritata
se fossero coerenti dovrebbero dire lo stesso verso i normali cittadini che subiscono danni e furti da ignoti.
Penso che se fosse un atto intimidatorio di stampo mafioso si dovrebbe eventualmente solidarizzare con l'amministrazione comunale e basta.
Penso che se fosse un atto politico dovrebbe essere rivendicato e ancora non è successo.
Per cui è evidente che si tratta del gesto codardo di qualche teppista locale probabilmente fomentato da chi si lamenta sempre e penso che chi si lamenta sempre giocando a fare “lo sceriffo senza misura” sia altrettanto colpevole di chi compie il gesto.