sabato 24 novembre 2012

csx


(primarie)



Bruno Tabacci: democristiano, di sinistra qb,  “quanto basta” come si usa fare nelle ricette con ingredienti non principali, cioè giusto un pizzico.
La sua candidatura ha l'evidente scopo di riequilibrare i sapor... la situazione, spostando il baricentro verso una tradizione di centro(sinistra) quasi da Prima Repubblica.
Le prospettive di vittoria sono praticamente nulle considerando che è privo di un bacino elettorale sufficiente ma potrebbe essere il preferito da sabotatori e troll.

Laura Puppato: nativa democratica e donna, due dati che ipoteticamente possono favorirla, se poi si
aggiunge che ha amministrato in maniera molto positiva un Comune in piena Grande Jamāhīriyya Padano Veneta Nord Leghista, i motivi per non augurarsi una sua vittoria si riducono enormemente.
Purtroppo parte dalla posizione arretrata della perfetta sconosciuta ai più (e a votare ci vanno i più...), per cui la sua candidatura a governare l'Italia appare alquanto prematura.
Considerando che le prospettive di vittoria sono scarse, sarà comunque interessante vedere fino dove riuscirà ad arrivare e soprattutto sarà interessante seguirla a livello nazionale, magari con un ruolo da onorevole o perché no anche da ministro.

Nichi Vendola: se è il cambiamento ciò che si cerca è l'unico tra i candidati che lo può garantire, un cambiamento che però è accompagnato da una solida esperienza amministrativa ad alto livello.
A suo sfavore giocano due elementi: il primo essere soltanto il leader di un partito minore, il secondo è quello di essere omosessuale, sicuramente molti saranno frenati da queste prospettive (soprattutto dalla seconda), ma la storia insegna che non lo si può dar per vinto a priori.
Probabilmente il suo risultato, qualsiasi sarà, determinerà gli equilibri e l'azione di un futuro governo di centrosinistra.

Matteo Renzi: è il nuovo che avanza, “nuovo” perché è giovane e mai un politico così giovane arriva così vicino alla possibilità di governare l'Italia, “che avanza” perché nonostante tutto odora già di vecchio perché in politica c'è praticamente da sempre e sempre da una posizione “comoda”.
La sua forza è la capacità di essersi creato un' immagine accattivante, piena di buone intenzioni (di battute e slogan ad effetto), bisogna vedere se oltre all'apparenza esiste una sostanza consistente.
Una sua vittoria non è improbabile, magari non sarà già per questa volta e ciò non sarebbe da considerare una tragedia visto che avrà altre possibilità senza per questo perdere il carisma.
Nel frattempo sarà comunque curioso e interessante vedere cosa farà “da grande”.

Pierluigi Bersani: se fosse sufficiente essere il leader designato del principale partito avrebbe già la vittoria in tasca, peccato che le Primarie esistano proprio per smentire questa teoria.
Avrebbe un' esperienza e una storia personale che giustifica il meritarsi la possibilità di governare l'Italia, il problema è tutto ciò che gli sta intorno e del quale lui stesso è parte,  perché alla fine potrebbe non combinare niente, perso tra il mantenimento di certi equilibri e l'essere vincolato a uno status quo che non induce a cambiamenti ed evoluzioni.





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