mercoledì 4 gennaio 2012

bomsa


(furto con calza calata sulla faccia)


Penso che OMSA sia una delle prime parole che ho imparato, OMSA per me è dove tanto tempo fa ha lavorato anche mamma, è quella fabbrica lungo la via Emilia verso Bologna, quella dopo il parco,(e parlo della mia archeologia industriale), è la prima fabbrica che mi è capitato di visitare durante una di quelle uscite didattiche che ti fanno fare a scuola, che dopo toccava sempre farci il tema.
OMSA è anche la squadra femminile di pallacanestro, la migliore realtà sportiva della città e tuttora leggendo i risultati delle partite al lunedì mi viene istintivo cercare cos'ha fatto l'OMSA anche se ormai nel frattempo ha cambiato tanti nomi.
OMSA è qualcosa ch mi è capitato tra le mani tantissime volte e adesso che l'OMSA chiude...
D'accordo c'è la storia dei 350 dipendenti a stragrande maggioranza donne che verranno licenziati trovandosi improvvisamente senza un lavoro e mica perchè non ce n'è ma solo perchè il padrone ha deciso di trasferirlo altrove quel lavoro, perché a lui conviene fare così.
E io non posso fare a meno di pensare che se il padrone invece di essere uno venuto da fuori, fosse stato uno con casa, famiglia e conoscenti qui da queste parti, ecco penso che forse una cosa del genere non l'avrebbe fatta.
Per questo penso che la campagna di boicottaggio verso tutti i prodotti OMSA, Golden Lady e compagnia calzante sia un'iniziativa giusta, necessaria e mi auguro che possa essere portata fino in fondo da tutti e da tutte, sarebbe un bel segnale di rinascita delle coscienze.
Io ci metto anche la rabbia di sentirmi derubato di qualcosa che non mi appartiene ma è come se lo fosse.