sabato 21 luglio 2012

siamo tutti provinciali


(mai stati regionali)






A parte che con sta storie delle Province non si capisce proprio nulla: cosa, come, quando dovrebbe succedere, e le abolizioni e gli accorpamenti, e le città metropolitane e quelle sì dovrebbero ma però ..., e le competenze che passano ai Comuni o alle Regioni.
Tutto sembra generato da questioni emotive indotte dalla crisi economica piuttosto che dalla volontà di leggere la situazione dal punto di vista culturale oltre che storico/geografico.
La cultura dice che l'italiano è l'essere umano più campanilista che esista, mentre la storia e la geografia spiegano che ciò trova la sua motivazione in secoli di storia e in abitudini quotidiane che si tramandano nel tempo.
Tenendo conto di queste cose radicate e non dell'economia che invece è qualcosa di variabile appare evidente la necessità di non tendere all'ampio ma di concentrarsi sul limitrofo, come? Abolendo le Regioni.
Le Regioni sono istituzionalmente un concetto molto più recente, che hanno assunto un peso semplicemente perché a loro ci si riferisce indicandole con un nome proprio a differenza delle Province individuate tramite il nome della città capoluogo, ma in realtà, fatto salve alcune eccezioni, non hanno alcun vero valore storico e culturale.
Eliminando le Regioni dovrà essere possibile ripensare alle Province variandone eventualmente i confini e  istituendone se necessario delle nuove.
Tali Province potranno eventualmente decidere di aggregarsi tra loro su basi territoriali e culturali, senza per questo assumere alcun compito amministrativo e legislativo in quanto unione.
Penso che così, con una maggiore vicinanza agli abitanti e al territorio, ci potrà essere una gestione migliore dei costi e magari avrà più senso parlare di federalismo.


venerdì 13 luglio 2012

chi ha perso

(this is the end)



Quello che non saprò e ciò che sarebbe potuto succedere se ti avessi assecondato ancora e soprattutto non mi sarà dato di conoscere cosa sarebbe stato se non ti avessi assecondato mai.
Da un po' hai scelto di non giocare o meglio di giocare secondo regole che ti sei inventato ma la partita è comunque andata avanti e adesso ... chi ha perso sei tu.




mercoledì 11 luglio 2012

30 anni fa io c'ero


(e non è mai più stato uguale)



30 anni fa io c'ero, davanti alla tv che se non ricordo male era ancora in bianco e nero, sicuramente senza telecomando.
Di quella domenica di luglio ricordo le settimane prima: gli ultimi giorni delle elementari, l'esame di quinta, il cono gelato che era la ricompensa per ogni volta che andavo giù al bar a prendere il pacchetto di sigarette a babbo (solo per dare questa opportunità non vieterei la vendita di certi articoli ai minori).
Ricordo i primi giorni di quel Mundial (all'epoca si chiamava Mundial), e il mesto silenzio dopo ogni partita dell'Italia, poi ricordo la partita contro l'Argentina e i primi caroselli di auto e moto per le strade, i clacson, le bandiere, ricordo il delirio per il 3 a 2 al Brasile (il miglior Brasile di cui ho memoria e la mia personale italiagermania4a3), anche per quei giorni ringrazio di essere vissuto presso la "movida faentina".
Ricordo "nonno Sandro e zio Enzo", poco che ci penso probabilmente ricordo tutti i 22 (e non chiedetemi di ricordare quelli di anni più recenti), ricordo benissimo il momento in cui l'arbitro bloccò la palla per alzarla al cielo, il triplice urlo di Nando Martellini "Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo!" e subito giù in strada per partecipare alla festa di un popolo che mai come in quel momento si sentiva unito.
All'epoca ero ancora un bambino e rimpiango un po' che la stessa gioia mi sia stata negata nel '90 e nel '94, mi dicono che nel 2006 è successa una cosa simile, è probabile ma per me non è mai più stato uguale a quella domenica 11 luglio del 1982.

mercoledì 4 luglio 2012

faccio coming out


(ho scritto in comic sans e lo farei ancora)

Ebbene sì! lo ammetto e non me ne vergogno, Comic Sans è un font che non mi dispiace affatto e ho utilizzato con piacere.
Io trovo che sia un carattere assolutamente dignitoso, semplice e facilmente leggibile, col pregio di non cadere mai nel ridicolo anche se scritto in verdognolo o in rosa pallido.
Magari è poco adatto per essere utilizzato in situazioni serie, ma in fondo quante poche volte capita?
Per quelle c'è sempre in buon vecchio Times New Roman.
E in fondo ognuno dovrebbe sentirsi libero di poter scrivere con quel font che gli pare o no?



lunedì 2 luglio 2012

la palla è sempre tonda, il campo a volte pende

(fischio finale)

L'Italia ha perso la finale dell'Europeo perché la Spagna ha giocato molto meglio, ma anche perché l'ha giocata molto male e si possono tirare fuori tutte le scuse possibili (infortuni, stanchezza, impossibilità di recupero,...), resta il fatto che in questi casi c'è solo un responsabile, l'allenatore che ha fatto delle scelte sbagliate scegliendo di schierare giocatori stremati e a forte rischio infortunio.
Certo si parla così perché il risultato è quello che si ha davanti agli occhi, magari con una coppa tra le mani si starebbe qui a tessere sperticate lodi, ma i fatti sono questi: su un potenziale di 18 punti l'Italia ne ha fatti solo 9, roba da alta/metà classifica un po' come le squadre allenate da Prandelli che per dirla tutta è buono e bravo quanto si vuole ma non è un vincente e a certi livelli essere un vincente conta eccome.
Magari è giusto continuare il progetto con lui, un po' perché all'orizzonte non si vedono alternative valide (specie se si vuole continuare con allenatori italiani...), ma a meno di coincidenze favorevoli e di veri fuoriclasse prossimi venturi la prospettiva non potrà essere migliore di questa.
Considero sbagliato qualsiasi discorso che coinvolge squadre di club, campionato, ecc... (solo una cosa, la necessità del blocco che al momento può essere solo quello della Juventus), tolta la Spagna che attualmente è una biosfera a se stante, c'è chi sta molto peggio di noi, cosa dovrebbero fare la Germania, la Francia, l'Inghilterra?
Tornando al discorso iniziale con una considerazione finale: loro finita questa generazione faranno fatica a ripetersi, a noi altre finali non le toglierà nessuno anche se per statistica bisognerà aspettare almeno il 2018.