lunedì 24 gennaio 2011

la leggenda dei codardi coraggiosi

(vecchio racconto)


Un tempo la Terra era un grande campo di battaglia, nessuna tribù che combatteva riusciva a sopraffare le altre, per molti anni l’odio e il terrore la fecero da padroni, quella fu chiamata l’ epoca del fuoco. Mentre le tribù continuavano a combattersi l’una contro l’altra senza esclusione di colpi, la tribù che a quel tempo pareva la più potente decise di allearsi con le tribù più vicine, promettendo protezione e aiuto per sconfiggere insieme le altre tribù. Per riuscire a far ciò cominciarono a scambiarsi favori, le battaglie di una tribù divennero le battaglie di tutte le tribù alleate, che forti della forza d’unione sconfiggevano con rapidità impressionante il nemico. Avvenne così che anche le tribù non alleate decisero in tutta fretta di unirsi pere affrontare alla pari ogni battaglia. Le due alleanze contrapposte divennero talmente potenti che nessuna della due s’arrischiava di dare inizio alla tenzone, per cui per molti anni i due eserciti si controllarono a vicenda lasciando tutti quanti sotto il mantello scuro dell’angoscia e della precarietà, quella fu chiamata l’epoca del ghiaccio. Ma quella situazione ristagnante tra le due alleanze stava nascondendo una ferita interna a entrambi che si ampliava lentamente, infatti, mentre i potenti e i ricchi delle due fazioni contrapposte, segretamente dal popolo, cominciarono a scambiarsi informazioni e favori, contemporaneamente scavavano un baratro invalicabile tra loro e la gente più umile che nell’epoca del fuoco aveva combattuto con coraggio ogni battaglia, fianco a fianco, povero e ricco. Fu allora che cominciò la leggenda dei codardi coraggiosi, ovvero un gruppo di uomini umili che stanche dei soprusi dei potenti decisero di farla finita a modo loro. Il loro capo era un sordomuto che faceva il mimo ma si era fatto una cultura non comune tra la gente del suo rango frequentando ogni notte la dimora di un certo vecchio della montagna. Capì che combattere sarebbe stato inutile, perché la forza stava coi potenti, allora insieme ai pochi amici decise di partire alla ricerca di un territorio libero. Partirono in pieno giorno portandosi con se i pochi averi, chiedendo a tutti quelli che incontravano se volevano unirsi a loro, la gente, in principio li guardò con curiosità benigna e alcuni si unirono a loro con entusiasmo, ma appena i potenti seppero di ciò che stava avvenendo, emisero un proclama in cui si dichiarava codardi coloro che fuggivano la loro giusta situazione e passibili di rappresaglia essi e chiunque ne condividesse le aberranti idee, allora anche coloro che ne condividevano la condizione di soppresso e umiliato cominciarono a prendere le distanze dall’idea e considerarono codardi quegli uomini che erravano per la Terra alla ricerca di un territorio libero. Girarono parecchio senza mai trovare ciò che li poteva soddisfare, fu così che decisero di fare umilmente ritorno, sperando in cuor loro che la situazione fosse migliorata, avevano rimasto, ormai, pochissimi giorni di cammino, decisero allora di sostare all’ interno di una vasta foresta, mente si stavano preparando per la notte una fitta nebbia calò trai rami degli alberi. Quella notte tutti fecero il medesimo sogno, sognarono che erigevano una città assolutamente unica e le diedero il nome del luogo in cui la sognarono. Da quel giorno i figli di quegli uomini cominciarono a chiamare coraggiosi i loro padri, perché essi avevano aperto nuove vie e creato dal nulla una città stupenda.