sabato 3 ottobre 2009

weekipedia

(fango e inchiostro)


Come che si chiama il ponte che bisogna costruire? il ponte di M… Messina, bravi.(lo so qualcuno stava per dire merda, e in un certo senso …) Chissà mai se dopo quello che sta capitando in questi giorni nel Messinese ci sarà chi insisterà ancora sulla sua costruzione. Certo non si potrà dire che sarà una costruzione abusiva dal punto legislativo ma lo sarà nei confronti della natura, un vero e proprio abuso contro natura, in un luogo in cui la natura sa essere particolarmente bastarda, perché in una terra a costante rischio di terremoto, con L’Etna sempre minaccioso e non molto distante, quindi terra e fuoco, colpisce e devasta con un altro elemento l’acqua di cui il fango risulta esserne solo la lama affilata che ferisce e uccide. E in tutto questo ha grossissime responsabilità l’opera incontrollata dell’uomo che costruisce dove non dovrebbe costruire, ma fin troppo facile sarebbe incolpare in maniera generica, confondendo tra loro povertà, ignoranza, collusione con la mafia, tutta la Sicilia e i siciliani. Sta anche a noi altri impegnarci affinché tutto venga fatto secondo regola e logica, la responsabilità di scelte che un giorno potrebbero rivelarsi tragiche parte da noi col nostro voto o col nostro silenzio. *************************************************************************************** C’è stata la manifestazione per la Libertà di Stampa, almeno questo è il titolo più utilizzato e purtroppo anche il più sbagliato perché parlare di negazione alla libertà di stampa (sia cartacea che televisiva) pare effettivamente un’esagerazione, in fondo ci sono tanti giornali con mille e una idea di riferimento e programmi in televisione ce ne sono tanti e tra questi anche quelli avversi all’attuale potere, almeno così può,pensare la maggioranza degli italiani che si fa un’opinione attraverso la televisione, la quale in Italia vuol dire o Rai cioè potere politico o Mediaset cioè potere commerciale ed entrambe i poteri fanno capo ad un'unica sola persona. Effettivamente il problema non è poter dire, poter fare certe cose (non siamo ancora in una dittatura ma sta arrivando in una maniera nuova, più subdola, non è come una fucilata ma come un’iniezione letale) il problema è farlo sapere a quella maggioranza di italiani, che mentre a Roma si svolgeva la manifestazione e persone preparate e di cultura (Saviano per dire uno tra i tanti) ne spiegavano le ragioni, guardando la tivù potevano averne informazione esclusivamente attraverso l’obiettivo di Rete4 con lo speciale di Emilio Fede il quale da perfetto servo del padrone si è guardato bene dal dare testimonianza di ciò che avveniva con riprese panoramiche e facendo ascoltare i discorsi dal palco. Ecco la manifestazione avrebbe dovuto avere questo slogan: "Informare tutti, informare di tutto" e poi far vedere chi tra i giornalisti lo è effettivamente (non perché munito di una tessera ma per vera passione) e chi no.