sabato 21 novembre 2009

weekipedia

(ku klux klown)

White Christmas - ”Natale non è la festa dell'accoglienza ma della tradizione cristiana”, a parte che ritengo doveroso da parte dei Cristiani del luogo entrare nel municipio a devastare gli uffici e prelevare a forza assessore e sindaco per gettarli in un letamaio ben profondo.
Faccio notare che sono gli stessi leghisti che ultimamente si trovano nelle piazze a raccogliere firme a favore del crocifisso (piccola nota personale: stamattina come ogni sabato il corso principale, poco prima di arrivare in piazza, della mia città era punteggiato di banchetti: a destra Lega Nord e Forza Nuova, a sinistra Legambiente, WWF, Emergency, ho trovato molto simbolica la cosa), beh io credo che a questo punto è assolutamente necessario regalare a certi individui il Vangelo, quello per bambini dell’asilo con le figure grandi da colorare, ovviamente.

Henry e la man amì - ma veramente credete che ci voglia la moviola in campo? Il bello di un gioco popolare come il calcio è che è basato su una serie di semplici regole che tutti i bambini del mondo imparano molto prima che a far di conto e sono le medesime sia che si giochi una finale dei mondiali sia che si tratti di un torneo categoria pulcini. Cosa facciamo mettiamo la moviola in ogni campetto di calcio? In tutto il mondo? Poi interrompiamo il gioco ad ogni azione sospetta? E pensiamo che si riesca a decidere in pochi istanti? Non credo proprio.
La questione si risolve solo in due modi: o con l’autoaccusa cioè quando un giocatore commette un’infrazione (e lo sa se la commette) lo dichiara davanti a tutti oppure molto più facilmente con più arbitri e guardalinee presenti.

venerdì 20 novembre 2009

e viaz

(18)

Pavol e Julius intanto erano arrivati sul ciglio dell’ autostrada e lì cominciarono a sbracciarsi per ottenere un passaggio verso la città più vicina, il traffico di Modunvet  era del tipo a partenza intelligente ovvero, i monduvettani  si mettevano alla guida dei lori mezzi soltanto dopo che alla radio sentivano dire che le strade erano sgombre e che non c’era un filo di nebbia cosi che appena partiti erano costretti a fermarsi perchè la radio annunciava ingorghi, tamponamenti e nebbia fitta nel tratto tra Modunvetdisu e Modunvetdigiù le due metropoli che si trovavano agli estremi del subcontinente.
“da che parte si va? Per di quà per di là ovunque si andrà ci sarà una città?”
Julius chiese delucidazioni a Pavol che meditabondo passeggiava su e giù fianco al guardrail.
“Aspettiamo ancora un po’, poi accendiamoci un falò, chi lo vede poi dirà ma cosa succede là? Incendiamo un po’ di arbusti qua ce n’ è per tutti i gusti”
Ogni tanto l’ indole piratesca di Julius saltava fuori ma questa volta a Pavol parve una buona idea così prese dalla tasca la scatola dei fiammiferi e senza guardarsi attorno lo gettò incendiato verso un cespuglio secco, poi  fischiettando un motivetto siux che aveva imparato all’ asilo si mise a ballare in cerchio provocando un acquazzone improvviso che spense subito il fuoco.
Pavul si frugò in tasca per prender un altro fiammifero ma quello che aveva appena usato era l’ ultimo
“Hai da accendere?”
“No! però proverò a tàmburar per un po’, sul guardrail sentirai il mio ritmo e non dirai, presto smetti mi hai già rotto, perché tanto non mi blocco”
e Julius prese a rullare sul guardrail provocando una vibrazione che si propagò fino alle due città.
 I sismografi segnalarono terremoto della 5° grado, epicentro: il ciglio dell’ autostrada, stavano per accorrere la guardia nazionale e duemilanovecentoquarantatre televisioni locali,ma a causa del traffico intenso non arrivò nessuno tranne una bambina sul suo triciclo che passava di là per caso.

domenica 15 novembre 2009

weekipedia

(overdose di note)

Stefano Cucchi - ne avevo già "parlato" un weekipedia fa, ma ucciderlo una seconda volta, con le parole de-fi-cien-ti di Giovanardi (non uno qualsiasi preso per strada ma un politico che stato scelto per occuparsi di cose per cui dovrebbe avere profonda conoscenza), penso si stato uno di quegli atti che scuserebbero lo scatenarsi di rivoluzioni magari non di proporzioni francesi ma giù di lì.
Rototom Sunsplash –non da meno è quello che rischia il più importante festival reggae europeo (sempre a causa dello stesso individuo) e non bisogna avere la cameretta tappezzata di Bob Marley e l’alito al sapore di ganja per rattristarsene e ritenerlo un gravissimo errore dal punto di vista sociale, culturale ed economico.
San Remo – al festival della canzone italiana pare sia stato sdoganato il dialetto, politicamente la cosa è fin troppo facile attribuirla alla volontà della Lega Nord anche se per le camicie verdi la cosa potrebbe tramutarsi in un’ inculata giacchè se c’ è un popolo maestro in musica e dialetto è quello napoletano (e sudista in genere), quindi non è improbabile che i primi a cimentarsi sul palco dell’Ariston nel proprio idioma locale sia gente figlia della sirena Partenope…
Mentre in una visione esclusivamente musicale e culturale non c’ è dubbio che seppur per vie secondarie possa esserci anche del nostro

giovedì 12 novembre 2009

e viaz

(17)


Nel frattempo Pavol Tricheco e Julius lingua veloce avevano attraccato nel golfo di Modunvet e si erano messi alla ricerca di qualcuno disposto a lavorare sul galeone, trovarono un villaggio di pescatori disabitato tranne che da quattro gatti, con quel odore di tonno in scatola che portavano addosso non fu difficile convincerli a salire sul galeone.
Julius lingua veloce diede i nomi ai quattro gatti: Barone, Conte, Marchese e Duchessa, mentre Pavol Tricheco cominciò a progettare il futuro.
Per prima cosa era necessario cambiare i connotati al galeone non era da escludere che da quelle parti potesse passare Torquato detto l’ ungolato e farsi riconoscere voleva dire firmare la propria condanna a morte,
Si decise così di dare una mano di vernice a tutta l’ imbarcazione, mentre Pavol e Julius tornarono sulla terra ferma , stavolta con l’ intenzione di  addentrarsi più all’ interno, Barone, Conte, Marchese e Duchessa usarono la loro code a mo’ di pennello e con dei secchi di una strana vernice rossa trovati per caso in una bottega di un macellaio dipinsero tutto il galeone in meno di un giorno.

venerdì 6 novembre 2009

e viaz

(16)


Si radunarono al molo, tutti in fila davanti a Torquato detto L’ ungolato, fu innalzata la nera bandiera teschiuta in cima all’ albero maestro e fu tenuto un lungo discorso;

“Amici!, siamo riuniti davanti a questo galeone perché è giunto il momento che diciamo basta!, basta ai continui furti che si verificano nella nostra tranquilla cittadina perché Saint Arembage è da sempre  l’ orgoglio dell’ isola di Tottura e l’ isola di Tottura è il paradiso terrestre, sì cari convenuti l’ isola di Tottura è, lo ripeto, il paradiso!, e noi siamo fieri di abitarvici ma e sottolineo ma qui a poche decine di metri da dove vi sto parlando, amici carissimi, è stato commesso uno dei gesti più disumani che si possono commettere ai danni di feroci pirati, rubargli il galeone!, è per ciò che siamo qui riuniti in questa pubblica piazza acciocché si prenda possedimento del qui attraccato galeone gentilmente offertoci da capitan Carcassa che si è prodigato affinché lo spirito piratesco potesse essere ancora innalzato alto sul pennone della storia come la nera bandiera ondeggia al vento del mare calmo e burrascoso, ho ancora pochi accenni di carattere tecnico poi concludiamo con il brindisi del bucaniere.

Non mi ricordo se vi ho mai raccontato di  quella volta che affrontai  la grande balena bianca e di come mi salvai strappandogli a morsi il tentacolo con cui mi stringeva a se cercando di salinizzarmi col suo sguardo da medusa e come furbescamente io gli diedi pan per focaccia offrendogli una trousse che avevo preso in prestito da quella bagascia della moglie del farmacista ma questa è un’ altra storia bando alle ciance un grosso ippippurrà per tutta Saint Arembage e i suoi abitanti !

A questo punto si alzarono grida di esultanza tra i convenuti e si udirono i botti prodotti dall’ apertura di numerose bottiglie di Champagne che la ciurma di Torquato detto L’ ungolato aveva preso in prestito da un corsaro d’ origini bretoni dirimpettaio della cugina muta di Damigiana.

La baldoria si prolungò per tutta la giornata e alla sera nessuno ricordava più qual’era il motivo di tanta euforia,

ci pensò Barbachiara a ravvivare la serata organizzando un vodkaparty nella sua taverna, ospite d’onore chiaramente Torquato detto L’ ungolato e la sua ciurma al quasi completo.

mercoledì 4 novembre 2009

crocifissi e crocimobili

(non potete dirvi Cristiani)

L’Italia è uno Stato laico areligioso, non è uno Stato confessionale.
Art.2, Art.3, Art.7 e Art.8 della Costituzione Italiana

Areligioso è diverso da antireligioso.

Il crocifisso obbligatorio (non facoltativo) nei luoghi dello Stato è un simbolo religioso (ovvero riconducibile a una determinata Fede) che l’Italia (Stato laico areligioso) assume di fatto come proprio, tradendo quindi la stessa Costituzione.

Se ciò poteva essere tollerato in una società sostanzialmente monoculturale e monoreligiosa come era l'Italia qualche tempo fa, ora in una società di fatto multiculturale e multireligiosa non è possibile.

La questione nello specifico riguarda una sentenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo,
chi tira in ballo l’Islam dimostra ignoranza e intolleranza ovvero scarsa conoscenza delle cose e del messaggio cristiano.

Chi crede che gli altri non possano/debbano essere disturbati dall’esposizione di simboli riconducibili a una Fede diversa, dovrebbero essere i primi a tollerare i simboli di altre Fedi, soprattutto quelli esibiti da singole persone.

La sensazione è che per molti, tra quelli che si definiscono Cristiani, la presenza del crocifisso nei luoghi dello Stato non sia un questione di Fede, ma solo una semplice abitudine.
Un po’ come sentirsi (inconsciamente) “Ladroni” e quindi pretendere che debba esserci sempre un Cristo in mezzo.

lunedì 2 novembre 2009

ciao a “una piccola ape furibonda”


(a cui mi lega: nome, poesia e matti)


BORDERLINE
Ora è tutto limpido
non provo nessun brivido
da una parte ho un precipizio
dall' altra parte non ho spazio
e libero al limite
potrei respirare
e in bilico è splendido
poter sognare